Origini
Il GPL ha due origini: il 60% si ottiene dall’estrazione di gas naturale e petrolio, il restante 40%, è prodotto durante la raffinazione del petrolio greggio. Il GPL è quindi un sottoprodotto naturalmente presente in natura. In passato, il GPL veniva distrutto mediante ventilazione o combustione (cioè la combustione di gas indesiderati), sprecando il pieno potenziale di questa fonte di energia eccezionale.
Sebbene legato alla produzione di gas naturale e petrolio greggio, il GPL ha una composizione chimico – fisica diversa che lo caratterizza per una serie di vantaggi rispetto ai combustibili primari da cui è derivato, garantendo le stesse prestazioni.
Composizione
Il GPL è una miscela di vari gas, principalmente propano e butano. E’ incolore e inodore e per tale motivo viene aggiunta una sostanza odorizzante – come per il metano – per garantire il suo utilizzo in sicurezza: in caso di perdita anche piccola, infatti, grazie all’odorizzante è possibile individuare il guasto ed intervenire adeguatamente. Ad una temperatura normale, il GPL è in fase gassosa.
Quando è soggetto a pressioni o a raffreddamento, si trasforma in liquido e diventa quindi facile da trasportare e da conservare.
Una volta raffreddato o sottoposto a pressione, il GPL è di solito immagazzinato in contenitori di acciaio o di alluminio.
Storia
Il settore del GPL si è sviluppato più tardi rispetto ai settori del petrolio e del gas. I primi passi del settore risalgono agli inizi del
XX secolo. Quando la produzione di benzina era agli inizi si riscontrava un problema nella fase di deposito: la benzina evaporava
rapidamente. Nel 1911, un chimico americano, il dottor Walter Snelling, verificò che il propano e il butano all’interno della benzina ne causavano l’evaporazione. Egli quindi ideò subito un metodo pratico di rimozione di questi gas dalla benzina.
Si dovette attendere però fino al 1920 per arrivare alla prima produzione commerciale di GPL , mentre il primo scambio regionale fu fatto nel 1950. L’ampio uso del GPL in realtà non si sviluppò prima del periodo tra il 1940 e il 1960.
Una grande società petrolifera introdusse il GPL in Francia a metà degli anni 1930, mentre una importante società del gas costruì un impianto di imbottigliamento in Italia, vicino a Venezia, nel 1938. Ma successivamente lo sviluppo del settore venne frenato dalla guerra.
Nei primi anni ‘50, le aziende iniziarono a produrre bombole di GPL per uso domestico e a commercializzarle sotto licenza.
La crescita procedette in linea con la disponibilità delle raffinerie, che erano in continua crescita, in particolare dal 1960, grazie alla costruzione di nuove raffinerie e al progressivo impiego di combustibili liquidi, al posto del carbone, nelle industrie. Le vendite di GPL a livello europeo aumentarono da 300.000 tonnellate nel 1950, a 3 milioni di tonnellate nel 1960, fino agli 11 milioni di tonnellate nel 1970.
La crisi petrolifera del 1973 fu un punto di svolta. Molti paesi ricchi di petrolio costruirono impianti di recupero di liquidi poiché si resero conto che le esportazioni del GPL potevano generare un significativo ritorno economico. L’espansione della capacità di stoccaggio di GPL in Medio Oriente che si verificò nel corso del decennio 1975-1985 fu davvero sorprendente – da un totale di 6 milioni di tonnellate di capacità raggiunta nel 1975 ai 17 milioni di tonnellate nel 1980 e ai 30 milioni di tonnellate nel 1985.
Non fu solo in Medio Oriente che vennero costruiti gli impianti di GPL. Australia, Indonesia, Algeria, regioni del Mare del Nord, e Venezuela sono diventati nuove fonti di approvvigionamento. Il 1980, infatti, si rivelò essere un periodo di grande espansione delle esportazioni di GPL in tutto il mondo. Il mercato del GPL divenne davvero globale in questo momento. I produttori necessitavano di acquirenti,ovunque fossero, sia in Asia, sia in Europa, sia negli Stati Uniti o in Sud America. I nuovi volumi di esportazione dovevano trovare sbocchi da qualche parte.
Perchè usare il Gpl
Il GPL è una fonte di energia eccezionale per via della sua origine, dei benefici che apporta, delle sue svariate applicazioni e
grazie al continuo sviluppo della sua industria. Offre benefici ai consumatori, all’industria e all’ambiente perché è un’energia pulita, a basse emissioni di carbonio, efficiente e innovativa. Grazie ad una disponibilità immediata e globale, ai benefici ambientali, alla sua origine di sottoprodotto naturale, alla flessibilità di trasporto e alla domanda diversificata, il GPL ha un ruolo fondamentale nella transizione verso un modello energetico più sicuro, sostenibile e competitivo.
Il GPL è un carburante a combustione pulita, sostenibile ed efficiente e una fonte vitale di energia per centinaia di milioni di persone in tutto il mondo. Si tratta di una energia polivalente con migliaia di applicazioni. E’ facilmente trasportabile, può essere trasportato, immagazzinato e utilizzato praticamente ovunque nel mondo e ci sono riserve sufficienti a durare per molti decenni. Il GPL mostra anche una riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alla benzina, gasolio ed elettricità, su una base
di energia equivalente.